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Bora (PD) sul Consiglio di Stato per le mancate quote rosa in giunta regionale: "Solo un cavillo salva Acquaroli"

“Il Consiglio di Stato ha respinto il ricorso presentato contro il mancato equilibrio di genere nella Giunta regionale delle Marche, composta da cinque uomini e una sola donna. Una decisione legata a un motivo meramente formale e formalistico”.

Lo afferma la Consigliera regionale delle Marche Manuela Bora (Partito Democratico) che sottolinea come la sentenza “non affronti la sostanza della questione, ovvero la legittimità o meno della presenza di una sola donna nella Giunta regionale. Questa decisione, di fatto, non va nel segno della precedente sentenza pronunciata dal TAR il 23 giugno 2021, adducendo quale motivazione del rigetto la mancata impugnazione dell'atto di nomina degli assessori”. La Consigliera regionale preannuncia che questo momentaneo giudizio contrario non fermerà la battaglia da lei intrapresa da tempo e che la vede sempre in prima linea nella tutela dei diritti delle donne, anche in termini di rappresentanza nelle istituzioni. “Continueremo a perseguire l'obiettivo di promuovere la parità di genere in politica – prosegue Bora – il Partito Democratico non si arrenderà ai tecnicismi burocratici che hanno portato a questo verdetto. Siamo pronti a sollecitare la discussione in Aula della Proposta di legge Statutaria, presentata esattamente tre anni fa, e che propone che i due generi siano rappresentati nell’esecutivo regionale in egual misura, come avveniva peraltro in passato nella Giunta Ceriscioli”."La Regione Marche si dimostra ancora una volta un territorio in cui i diritti regrediscono; sembra essere tornati indietro di decenni – afferma l’ex Consigliera di Parità e prima firmataria del ricorso, Paola Petrucci – La cultura patriarcale, che in molte occasioni è stata manifestata dai consiglieri di maggioranza, continua a penalizzare le donne che non trovano posto nei luoghi in cui si dovrebbe decidere. La nostra è stata una battaglia sia tecnica sia di principio e questi due aspetti sarebbero emersi se si fosse entrato nel merito del ricorso; il governo degli uomini però si nasconde dietro a un cavillo perché non è capace di una visione di prospettiva". Bora assicura che proseguirà con determinazione il percorso che la vede protagonista in questo ambito: “Ora più che mai è necessario e imprescindibile che la politica si impegni a livello nazionale affinché la parità di genere diventi una realtà comune in tutti gli organismi elettivi e non venga relegata alla potestà legislativa regionale. A tal proposito, sarà interessante capire la posizione della prima Premier donna Giorgia Meloni sul tema”, sottolinea Bora.“Desidero ringraziare gli avvocati che hanno guidato il ricorso, Alfonso Celotto, Massimo Belelli, Claudio Freddara e Raffaella Bresca, oltre al Partito Democratico Nazionale per il prezioso supporto a partire dalla nostra Segretaria Elly Schlein. Grande riconoscenza va anche alla Senatrice Cecilia D’Elia e al Senatore Alberto Losacco, con i quali ho condiviso questa battaglia. Un ringraziamento speciale lo rivolgo a tutti i sottoscrittori del ricorso, il cui sostegno è stato fondamentale in questo percorso”, conclude la Consigliera.Puoi commentare l'articolo su Vivere Jesi


Manuela Bora - consigliere regionale Pd