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Confindustria Marche: "Restano le difficoltà, ma il trend è in miglioramento"

In un quadro che rimane complesso, migliorano, rispetto allo scorso anno, le prospettive degli imprenditori marchigiani per il secondo semestre 2025.

Queste, in sintesi, le indicazioni derivanti dall’indagine rapida svolta tra il 24 e il 30 luglio 2024 su un campione di 689 imprenditori marchigiani intervistati nell’ambito dell’indagine flash “Le prospettive dell’economia” relative al II semestre 2025. I dati sono stati raccolti attraverso un questionario online in forma anonima promosso da Confindustria Marche, con la collaborazione del Dipartimento di Scienze economiche e sociali dell’Università Politecnica delle Marche. Il 19,0% degli intervistati (17,9% e 18,2% nelle ultime due rilevazioni) indica miglioramenti dell’attività produttiva rispetto al II semestre 2024, mentre indicazioni di flessione provengono da circa il 28,6% degli operatori. Seppur elevato, il dato relativo alla flessione è sensibilmente inferiore a quello rilevato nelle due indagini precedenti (rispettivamente 30,1% e 38,9% nelle rilevazioni del I 2025 e del II 2024) e conferma il trend di lieve miglioramento atteso per la chiusura dell’anno in corso. Analoga la tendenza per il mercato interno, mentre rimane alta l’incertezza sui mercati internazionali, influenzata dai dazi americani e dai conflitti. Sempre più marcata la differenza di prospettive tra le imprese di minori dimensioni, che continuano a fare fatica, e quelle più strutturate. Un segnale incoraggiante arriva anche dalla stabilità delle previsioni d’investimento. Nel dettaglio, il mercato interno fornisce segnali migliori delle precedenti rilevazioni. Le imprese più piccole, fino a 20 dipendenti, registrano più marcatamente un peggioramento delle aspettative. Evidenti, quindi, le differenze in base alle dimensioni aziendali. La previsione di una flessione produttiva nel prossimo semestre tocca il 44,9% per le imprese con meno 10 addetti, è appena all’8,7% per quelle con più di 250 dipendenti. Guardando ai singoli settori, alimentare, computer ed elettronica, cantieristica, chimica e farmaceutica delineano un quadro positivo e si aspettano un miglioramento. Prevale la previsione di un peggioramento in altri settori importanti dell’imprenditoria marchigiana, come alcuni comparti della meccanica, legno mobile e soprattutto il sistema moda. “Il cielo rimane nuvoloso, ma sta smettendo di piovere. Ci muoviamo in un territorio ancora negativo, ma migliorano le prospettive rispetto alle rilevazioni precedenti e le imprese continuano ad investire – commenta il presidente di Confindustria Marche, Roberto Cardinali – L’indagine rapida fornisce spunti interessanti. Non sorprende la prudenza sui mercati internazionali e l’incremento dell’incertezza rispetto a inizio 2025, entrambi questi dati dipendono dal perdurare dei conflitti e dalla lunga negoziazione sui dazi. Significativa è la marcata differenza delle attese in base alle dimensioni aziendali. Le stime positive crescono progressivamente all’aumento della dimensione aziendale. Ciò avviene perché le imprese più strutturate, che hanno la forza di effettuare investimenti e sono meglio posizionate sui mercati, tornano a vedere prima delle altre uno scenario positivo e potranno guidare la ripresa del sistema produttivo marchigiano. Questo dato ci fornisce indicazioni sulla politica economica, che deve essere tesa a sostenere la crescita delle imprese, a metterle in condizioni di strutturarsi per investire e affrontare meglio un mercato complesso e in continua evoluzione”.Puoi commentare l'articolo su Vivere Marche


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