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Fano: Gabriele Cirilli, il comico romantico: alla Rocca una serata da ricordare tra risate e imprevisti

Ridere, sì, ma con sentimento. Perché - nelle intenzioni di Gabriele Cirilli - quello andato in scena sabato scorso alla Rocca Malatestiana doveva essere perlopiù un omaggio alla ‘sua’ Fano. La meta delle sue vacanze, d’infanzia e non solo. Il luogo dei ricordi di famiglia (in particolare dell’amato zio che abitava in via Arco d’Augusto). Il posto del cuore, a cui aveva deciso di aprirsi attraverso uno spettacolo divertente e a tratti intimo. E che – inaspettatamente – si è rivelato un luogo di resistenza. Artistica e umana.

Stoico. Non vi sono altri termini per definire il mattatore di Sulmona dopo la prestazione di sabato, un ‘meglio di’ realizzato grazie alla collaborazione di RTI Rocca Malatestiana nell’ambito della rassegna ‘Comizi d’Amore’ diretta da Massimo Puliani. Perché il suo excursus comico-biografico – anticipato da una breve performance musicale dei giovani Nameless e da un siparietto dell’associazione Apito sulla clownterapia - ha dovuto fare i conti con più di un imprevisto. In primis la pioggia. Inattesa, considerato il meteo e nonostante la sguazzata pomeridiana, ma che ha costretto a una pausa durata ben più di un quarto d’ora. Il pubblico si è alzato dalla sedia e si è riparato tra i tigli, poi la tregua. Da lì una ripresa comunque turbolenta per via di alcuni inconvenienti tecnici, che però hanno permesso di far emergere le vere qualità di Cirilli. Una sorta di prova del nove, attitudinale ancor più che attoriale. Perché da quel momento non si è fermato più, anche senza musica né immagini a supporto, facendo sganasciare il suo pubblico con la consueta genuinità.Dalla famiglia alla raccolta differenziata, dal marito che fa la spesa per conto della moglie agli spot troppo perfetti per essere credibili, senza dimenticare lo spassoso siparietto su un’ipotetica riunione di condominio, la tecnologia e le indicazioni stradali di un Google Maps pazzerello, il difficile rapporto con i call center. Tutto questo attraverso l’immancabile marchio di fabbrica: quella ‘comicità del talmente’ – grassa, brutta, e ogni altra possibile iperbole da estremizzare fino a far sbellicare lo spettatore – che ne ha decretato il successo già dai tempi di ‘chi è Tatiana?’, tormentone da cabaret televisivo che lo ha fatto conoscere al grande pubblico spalancandogli ben più di una porta.Alla Rocca Cirilli è stato un vero fiume in piena. Gli imprevisti sono serviti a mettere in luce la sua capacità di improvvisare. E di rimanere centrato sulla sua ‘missione’, in una sorta di viaggio dell’eroe per attori comici calati – senza preavviso – in una situazione al limite del fantozziano. Lo si è visto fare battute fuori programma dovute alla situazione, e cantare a cappella senza sbagliare una nota (ma le sue doti canore non sono una novità). Tutte qualità che dimostrano – se mai ce ne fosse bisogno – che oltre Tatiana c’è di più, come racconta anche il percorso virtuoso di questo artista, cominciato con il diploma conseguito nel Laboratorio di esercitazioni sceniche diretto nientemeno che da Gigi Proietti.Più che il Cirilli-attore – ben noto a chi aveva deciso di acquistare il biglietto per vederlo dal vivo -, a essere emerso è stato soprattutto il Cirilli-uomo. Umile e romantico, nei confronti di Fano e soprattutto di sua moglie, con cui condivide tutto da ben 41 anni. Un anniversario, il loro, da festeggiare proprio la sera dello show, anche se una Tatiana un po’ gelosa deve avergli messo qualche bastone tra le ruote. Eppure l’amore ha trionfato lo stesso, anche quello verso un pubblico altrettanto resiliente. E capace di divertirsi nonostante una serata sfortunata – ma talmente sfortunata - da far impallidire qualsiasi ‘talmente'.Puoi commentare l'articolo su Vivere Fano


Simone Celli