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Nasce il distretto florovivaistico delle Marche: un volano di sviluppo territoriale con 130 aziende aderenti

È stato presentato venerdì mattina a Grottammare, nella sala Kursaal, il Distretto florovivaistico delle Marche, alla presenza del sottosegretario di Stato per l’Agricoltura, la sovranità alimentare e le foreste Luigi D'Eramo e dell’assessore regionale all’Agricoltura Andrea Maria Antonini.

Hanno portato i saluti istituzionali il sindaco di Grottammare Alessandro Rocchi e Giordano Nasini direttore Coldiretti Ascoli Fermo.“La creazione di questo Distretto è un’iniziativa intelligente per fare rete e creare squadra – ha affermato il sottosegretario D’Eramo –. Credo che, come per altri distretti creati qui nelle Marche, sia stato fatto un lavoro eccezionale che consentirà di compiere un salto di qualità e valorizzare tutto il settore. Sono molto soddisfatto di quanto ha realizzato finora la Regione Marche”. D’Eramo ha inoltre citato i numeri importanti legati all’economia del comparto in Italia, ai primi posti in Europa per export e produzione. Ricordando la recente legge delega nazionale dedicata al florovivaismo, che ha lo scopo di creare un quadro normativo organico per la produzione, la commercializzazione, la valorizzazione e l’utilizzo dei prodotti, il sottosegretario ha sottolineato l’impegno del Masaf e ha evidenziato che il Distretto florovivaistico marchigiano potrà rappresentare un ulteriore volano di sviluppo per il territorio.“Dopo la presentazione ieri del Distretto cerealicolo – ha detto Antonini - oggi è un altro momento molto importante per il territorio, la Regione e i tanti produttori di florovivaismo marchigiani”. “Il Distretto – ha poi spiegato l’assessore - è uno strumento fondamentale per la crescita e la promozione del settore poiché ha un'importanza storica e strategica per l'economia e l'identità delle Marche, in particolare nell'area meridionale, ottenendo importanti riconoscimenti. Proprio per valorizzare appieno questo patrimonio e renderlo più competitivo, è stato istituito il Distretto Florovivaistico delle Marche”.“Stiamo realizzando qualcosa di storico – ha dichiarato Nasini - È il primo distretto florovivaistico in Italia e abbiamo l'onore di realizzarlo qui nelle Marche. Ad oggi hanno aderito circa 130 aziende che occupano un totale di 500 addetti, con un valore del fatturato che supera ampiamente i 30 milioni di euro. Sono numeri importanti per un settore che sicuramente rappresenta un'eccellenza per questa parte delle Marche. Dobbiamo continuare a raccogliere adesioni e far diventare ancora più forte questo strumento fondamentale e strategico per il futuro del settore, capace di offrire benefici anche di fronte ai cambiamenti climatici in atto”.Il Distretto florovivaistico rientra nella categoria dei Distretti delle Piccole e Medie Imprese (P.M.I.) con l’obiettivo principale di riconoscere e sostenere sistemi produttivi locali omogenei, caratterizzati da una forte concentrazione di imprese e da un'organizzazione interna peculiare.Per essere riconosciuto, un distretto deve soddisfare precisi requisiti, tra cui: elevato livello di integrazione produttiva, sede legale o operativa nelle Marche e un accordo formale tra i partecipanti. Tra i requisiti specifici richiesti per i distretti delle PMI specializzati che operano in un unico settore produttivo): la presenza di almeno 100 imprese agricole in 15 Comuni contigui, 150 addetti complessivi, almeno 5 imprese di condizionamento e con un volume d’affari complessivo di almeno 5M€.Possono partecipare sia imprese agricole singole e associate che enti locali, organizzazioni professionali, imprese turistiche e di ristorazione, a patto che il potere decisionale resti saldamente nelle mani dei rappresentanti delle aziende agricole.Il Distretto Florovivaistico delle Marche, nato grazie all’impegno di Francesco Balestra, imprenditore del settore, che se ne è fatto promotore, si distingue da una semplice associazione di produttori, agendo come vero e proprio strumento di governance del territorio.L'accordo di distretto presentato, sottoscritto da 130 aziende aderenti, si prefigge obiettivi ambiziosi: la valorizzazione territoriale, la promozione e visibilità, la crescita dell'importanza del settore a livello nazionale e internazionale attraverso attività promozionali mirate, il supporto alle imprese, la competitività e la cooperazione, lo sviluppo economico.“Questa nuova struttura macroeconomica – ha evidenziato Antonini - è in grado di rafforzare l’identità delle produzioni del territorio e di farle uscire dall’anonimato. Potrà agire da traino per le aziende del settore, facilitando l'accesso a finanziamenti regionali, nazionali ed europei, e sarà in grado di rafforzare la cooperazione tra le imprese attraverso la creazione di reti e la definizione di strategie comuni per la riduzione dei costi. Questo strumento in sintesi potrà portare benefici economici per l'intera regione, attirando anche un turismo di qualità e destagionalizzato.“Il Distretto florovivaistico – ha concluso Antonini - non quindi è solo un riconoscimento, ma un'entità operativa che intende realizzare una serie di attività concrete per il suo sviluppo, trasformando un patrimonio di singole eccellenze, fatto di esperienza, capacità e competenze, in una rete coesa e competitiva, capace di valorizzare il territorio e di attrarre nuove risorse e opportunità”.Puoi commentare l'articolo su Vivere Marche


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